lunedì 24 novembre 2014

VANDANA SHIVA


« Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo alle leggi della biosfera. La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: "La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone". » (Vandana Shiva)
Vandana Shiva (Dehra Dun, 5 novembre 1952) è un'attivista politica e ambientalista, combatte per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione.
Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, detto il Premio Nobel alternativo.
Per promuovere il suo pensiero viaggia molto nel mondo. Il 20 gennaio 2008 ha partecipato alla trasmissione Parla con me di Serena Dandini. Il 23 maggio 2010 ha partecipato alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio. Il 9 aprile 2013 ha partecipato alla trasmissione Ballarò.
Il 10 aprile è stata intervistata da Rai News 24. Tra le sue battaglie, che l'hanno resa famosa anche in Europa, vi è quella contro gli OGM e la loro introduzione in India.
Lei sostiene che il ricorso diffuso alle monocolture, pur garantendo rese agricole elevate, altera gli equilibri del territorio e costringe ad usare dosi elevate di insetticidi, che provocano la scomparsa di insetti indispensabili per l'impollinazione delle piante (ad esempio api e farfalle).
Secondo la Shiva, la ricchezza di specie animali e vegetali presenti nel territorio (la biodiversità), è minacciata, soprattutto in campo agricolo, dalle multinazionali che incoraggiano i contadini a coltivare raccolti a cosiddetto "alto rendimento" impiantando monocolture a danno delle centinaia di varietà di coltivazioni tradizionali che stanno scomparendo.
E’ la fondatrice del progetto Navdanya nato per proteggere la bio diversità, difendere i contadini e promuovere l'agricoltura biologica.
La priorità di Navdanya è il benessere dei piccoli produttori rurali marginalizzati.
Navdanya significa ‘nove semi’, e indica la reintroduzione di antiche tecnica di semina di varietà diverse nello stesso campo per aumentare la fertilità, tecniche tradizionali abolite spesso per far posto alla produzione intensiva di prodotti da esportazione, si veda per l'India il riso.
In India, ancor di più che in altre zone del Pianeta, le foreste sono il simbolo di una vitalità innata. 


Le donne che abbracciano gli alberi lo sanno bene. Il loro impegno ha avuto inizio nei primi decenni del 20esimo secolo.

La parola Chipko significa "abbraccio". Il Movimento Chipko è uno dei fenomeni più esemplari per la difesa delle foreste. Con il proprio corpo queste donne hanno difeso gli alberi delle foreste, fonte di vita e di sostentamento per la loro società. La deforestazione e il taglio degli alberi per il rifornimento di legname stavano provocando dei veri e propri disastri naturali, come frane, smottamenti e inondazioni. Fiumi e fonti stavano scomparendo, costringendo le donne a camminare più a lungo per andare alla ricerca di acqua. Ecowarriors, o Ecoguerriere. Le ha battezzate così Vandana Shiva, l'ecologista indiana che ormai da decenni segue molto da vicino l'impegno femminile per il Pianeta. Sono donne coraggiose che da anni, in diverse parti del mondo, lottano per difendere il Pianeta, le foreste e le popolazioni dall'operato delle multinazionali, dai pesticidi e dagli Ogm. 

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