« Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo alle leggi della biosfera. La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: "La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone". » (Vandana Shiva)
Vandana Shiva
(Dehra Dun, 5 novembre 1952) è un'attivista politica e ambientalista, combatte
per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione.
Nel
1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, detto il Premio Nobel alternativo.
Per
promuovere il suo pensiero viaggia molto nel mondo. Il 20 gennaio 2008 ha
partecipato alla trasmissione Parla con
me di Serena Dandini. Il 23 maggio 2010 ha partecipato alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio. Il 9
aprile 2013 ha partecipato alla trasmissione Ballarò.
Il
10 aprile è stata intervistata da Rai News 24. Tra le sue battaglie, che
l'hanno resa famosa anche in Europa, vi è quella contro gli OGM e la loro
introduzione in India.
Lei
sostiene che il ricorso diffuso alle monocolture,
pur garantendo rese agricole elevate, altera gli equilibri del territorio e
costringe ad usare dosi elevate di insetticidi, che provocano la scomparsa di
insetti indispensabili per l'impollinazione delle piante (ad esempio api e
farfalle).
Secondo
la Shiva, la ricchezza di specie animali e vegetali presenti nel territorio (la
biodiversità), è minacciata, soprattutto in campo agricolo, dalle multinazionali
che incoraggiano i contadini a coltivare raccolti a cosiddetto "alto
rendimento" impiantando monocolture a danno delle centinaia di varietà di
coltivazioni tradizionali che stanno scomparendo.
E’
la fondatrice del progetto Navdanya nato per proteggere
la bio diversità, difendere i contadini e promuovere l'agricoltura biologica.
La
priorità di Navdanya è il benessere dei piccoli produttori rurali
marginalizzati.
Navdanya
significa ‘nove semi’, e indica la reintroduzione di antiche tecnica di semina
di varietà diverse nello stesso campo per aumentare la fertilità, tecniche
tradizionali abolite spesso per far posto alla produzione intensiva di prodotti
da esportazione, si veda per l'India il riso.
In
India, ancor di più che in altre zone del Pianeta, le foreste sono il simbolo
di una vitalità innata.
Le donne che
abbracciano gli alberi lo sanno bene. Il loro impegno ha avuto inizio nei
primi decenni del 20esimo secolo.
La
parola Chipko significa
"abbraccio". Il Movimento
Chipko è uno dei fenomeni più esemplari per la difesa delle foreste. Con il
proprio corpo queste donne hanno difeso gli alberi delle foreste, fonte di vita
e di sostentamento per la loro società. La deforestazione e il taglio degli
alberi per il rifornimento di legname stavano provocando dei veri e propri
disastri naturali, come frane, smottamenti e inondazioni. Fiumi e fonti stavano
scomparendo, costringendo le donne a camminare più a lungo per andare alla
ricerca di acqua. Ecowarriors,
o Ecoguerriere. Le ha battezzate così Vandana Shiva,
l'ecologista indiana che ormai da decenni segue molto da vicino l'impegno
femminile per il Pianeta. Sono donne coraggiose che da anni, in diverse parti
del mondo, lottano per difendere il Pianeta, le foreste e le popolazioni
dall'operato delle multinazionali, dai pesticidi e dagli Ogm.
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