sabato 11 aprile 2015

RECENSIONE DEL FILM "GANDHI"


                                   "Gandhi" di Richard Attenborough


La recensione di Cassandra del film "Gandhi"

''Gandhi'' è un film biografico del 1982 ,diretto da Richard Attenborough, sulla vita del Mahatma, interpretato dal grande Ben Kingsley. Altri personaggi sono: Candice Bergen nel ruolo di Margaret Bourke- White, Edward Fox nel ruolo del generale Dyer, Geraldine James nel ruolo di Mirabehn e Trevor Howard nel ruolo del giudice Broomfield. Il film inizia con la fine della vita di Gandhi, quando il 30 gennaio 1948 ,a Nuova Delhi, viene assassinato da un giovane estremista indù. La pellicola prosegue, poi, con la nascita della rivolta del Mahatma, quando viene sbattuto fuori da un treno diretto a Pretoria, perché si era accomodato in prima classe. Successivamente incontra Khan, suo cliente in quanto lui era avvocato, grazie al quale diventa cosciente delle brutali condizioni degli indiani nell' Impero britannico. Gandhi, allora, prende la decisione di creare un movimento pacifico e determinato, basato sul concetto di non-violenza e la disobbedienza civile. Durante una manifestazione brucia un passaporto e, a causa della sua azione viene brutalmente aggredito dalla polizia. Rimessosi dall' aggressione, riprende ad organizzare manifestazioni pacifiche venendo, però, arrestato e una volta condotto in carcere incontra un viceré inglese, il quale  si ritiene favorevole all' annullamento delle leggi contro le quali egli aveva protestato. Gandhi fa, così, ritorno in India, proclamando le sue idee non-violente ed ottenendo enormi consensi dal Paese. L' attivista propone un giorno di sciopero a tutto il popolo, allo scopo di complicare la vita politica ai potenti inglesi.
In seguito a ciò il Mahatma viene nuovamente arrestato e poi rilasciato senza dover nemmeno pagare la cauzione. Dopo breve tempo, però, le truppe inglesi del generale Dyer sparano ad una folla di indiani, provocando l' uccisione di moltissime persone tra cui anche donne e bambini. Cominciano a sorgere violenti scontri tra indù e musulmani ,ai quali Gandhi risponde con uno sciopero della fame e della sete, supportato da Mirabehn, sua figlia ''d'adozione'' e sua grandissima seguace. Nel frattempo viene arrestato  per l' ennesima volta e costretto a sei anni di reclusione, con l' accusa di sedizione. Una volta liberato, Gandhi percorre le strade indiane fino a giungere all' Oceano Atlantico, dove raccoglie il sale (quest'evento fu poi chiamato marcia del sale) un gesto simbolico contro la tassa sul sale imposta dal governo britannico. Il protrarsi delle manifestazioni portano gli inglesi a cedere, ma il Mahatma viene ancora arrestato e perde la moglie a causa di una trombosi. Nonostante ciò, l' India riesce a guadagnare l' indipendenza. Il film, poi, si conclude con una frase meravigliosa:''Quando dispero mi ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell' amore e della verità ha sempre vinto. Ci sono stati tiranni e macellai e per un po' possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre.''


Attenborough, a mio parere, è stato molto bravo a racchiudere in un unico film la vita di un grandissimo uomo come Gandhi, ha saputo creare delle buone scene di massa, spesso ariose come ''la marcia del sale'' ed è riuscito ad orchestrare in maniera precisa i movimenti delle grandi folle grazie all' utilizzo di molte comparse  L' andatura del film è piuttosto lenta, come è normale che sia essendo una biografia, ma le scene sono tutte abbastanza interessanti e lo spettatore perde raramente l' attenzione. La sceneggiatura è stata anch' essa buona, con una trama fedele alla vita del Mahatma e dialoghi credibili e mai surreali. Anche la scelta dei costumi è stata appropriata in quanto gli abiti rispecchiano la tradizione indiana, come la colonna sonora, che mantiene comunque grande sobrietà. Resta centrale la figura del Mahatma e l'interpretazione di Ben Kingsley è davvero eccezionale e commovente, con una grande aderenza fisica e un'intensità  davvero ammirevole, soprattutto nello sguardo, attraverso cui filtra l'umanità, il grande amore per la giustizia e l' enorme desiderio di pace per il popolo del personaggio. Le figure di giudici e dignitari inglesi, invece, sono meno riuscite, anche perchè caratterizzate in maniera forse troppo negativa e a causa di ciò le scene dei loro interventi risultano le meno interessanti, anche se sono comunque indispensabili dal punto di vista narrativo. Personalmente ho trovato molto interessante anche le scene inizali nelle quali il Mahatma reagisce in maniera più impulsiva, come nella scena nella quale sua moglie si rifiuta di lavare le latrine dell'Ashram e lui reagisce quasi con violenza, spiegandole infine il valore di quel gesto. Ho trovato questo film molto bello e ben riuscito, che fa onore ad un grandissimo personaggio della storia moderna come Gandhi. Ricordo che, in una delle scene iniziali del film, durante il funerale di Gandhi, un cronista disse: ''Le nuove generazioni stenteranno a credere che sulla nostra terra sia nato, cresciuto e vissuto un uomo di tale grandezza'' E questo film contribuisce, invece, a renderci coscienti della grande storia di questo colosso, una storia che un po' appartiene a tutti , perché, anche inconsapevolmente, ognuno di noi ha imparato valori importantissimi da Gandhi, come la pace e la fratellanza.
Bellissimo anche il finale, nel quale le parole del Mahatma accompagnano un meraviglioso tramonto sul Gange.

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