LA
RIVOLUZIONE VERDE
La rivoluzione
verde è nata a seguito dei risultati raggiunti dall'ingegneria genetica nei
laboratori del Messico, delle Filippine (Los Banios) e degli Stati Uniti, dove
vennero create nuove sementi altamente produttive di riso, grano, mais.
Tale processo di
innovazione delle tecniche agrarie iniziò in Messico nel 1944, ad opera dello
scienziato statunitense Norman Borlaug (Premio Nobel per la pace nel 1970), con
l'obiettivo di selezionare nuove varietà in grado di soddisfare le crescenti
richieste alimentari e ridurre le aree a rischio di carestia.
Le nuove sementi
associate a tecnologie agricole innovative, alla razionalizzazione delle
irrigazioni e all'aumento dei fertilizzanti e dei pesticidi hanno prodotto una
grande crescita delle produzioni agricole ed una trasformazione dei paesaggi
agrari. Nei Paesi in via di sviluppo questo massiccio incremento di tecnologie
ha portato all'inseguimento del modello di sviluppo occidentale a scapito delle
peculiarità locali e delle esigenze delle piccole aziende agricole.
La rivoluzione
verde ha introdotto grandi cambiamenti in un mondo dove la maggior parte delle
persone dipende ancora dall'agricoltura per la sopravvivenza. Il risultato di
queste tecniche è stato l'incoraggiamento di un'agricoltura di vasta scala ai
danni dei piccoli agricoltori, che non erano capaci di competere con l'alta
efficienza delle sementi della rivoluzione verde. I risultati sono stati
spostamenti di massa, urbanizzazione e povertà crescente presso questi
contadini, e la perdita della loro terra a vantaggio di grandi aziende
agricole, che sono molto più abili nella gestione delle imprese legate
all'effettiva applicazione delle tecniche della rivoluzione verde. Una voce
critica della rivoluzione verde è quella della scrittrice e attivista indiana
Vandana Shiva.
Cosa si intende per
rivoluzione verde?
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Per rivoluzione verde si
intende un cambiamento avvenuto in agricoltura che ha portato, in questo
settore, una serie di trasformazioni talmente radicali ed innovative da poter parlare di una vera
e propria rivoluzione.
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Come iniziò la
rivoluzione verde?
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La rivoluzione verde iniziò
nel 1944 in Messico dove, negli istituti di
ricerca, vennero incrociate due specie di cereali.
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Quali trasformazioni
portò la rivoluzione verde?
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Tra le trasformazioni portate
dalla rivoluzione verde la prima è stata l'impiego di selezioni delle
specie vegetali e di ibridi (cioè incroci)
Accanto a tale
innovazione ne troviamo delle altre, ovvero:
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Quale fu l'obiettivo
principale della rivoluzione verde?
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L'obiettivo principale
della rivoluzione verde fu quello di aumentare la
produzione mondiale di derrate alimentari in modo da rappresentare
una soluzione al problema della fame nel
mondo.
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L'obiettivo perseguito dalla rivoluzione verde è stato raggiunto?
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L'obiettivo perseguito
della rivoluzione verde è stato solo in parte
ottenuto.
In molti Paesi
si è assistito ad un considerevole incremento della produzione di derrate
alimentari dovuto sia ad un incremento delle rese che alla
possibilità di avere più raccolti all'anno.
Ad
esempio, in India, tra il 1967 e il 1979, quindi nell'arco di 12 anni, la
produzione complessiva è più che triplicata.
In altri Paesi,
i buoni risultati ottenuti attraverso l'impiego di specie ibride sono stati
vanificati dall'aumento della popolazione.
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La rivoluzione verde ha portato solo benefici?
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La rivoluzione
verde non ha portato solamente benefici, ma anche alcuni problemi.
In primo
luogo i problemi ambientali dovuti
soprattutto all'uso di grandi quantitativi di prodotti chimici.
L'impiego
massiccio di fertilizzanti e di antiparassitari e di
una irrigazione abbondante ha portato, spesso, a modificare le
caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari che, di
frequente, hanno un minor valore nutritivo rispetto alle specie usate in
precedenza.
A ciò va
aggiunto che le monocolture hanno sostituito coltivazioni
più varie incidendo anche sulle diete di molte popolazioni
che sono diventate meno diversificate e più povere.
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Norman
Borlaug -
(Cresco, 25 marzo 1914 – Dallas, 12 settembre 2009) è stato un agronomo e
ambientalista statunitense, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 1970,
definito il padre della Rivoluzione verde.
Cresciuto nella
fattoria di famiglia a Cresco, piccolo paese dell'Iowa, compì gli studi nella
sua città natale, per poi portare a termine un Dottorato di ricerca in
Patologia vegetale all'Università del Minnesota, nel 1942.
Dal 1942 al 1944
divenne ricercatore della DuPont, incentrando i suoi studi sui battericidi e
sui fungicidi.
Nel
1944 divenne responsabile del centro di ricerche delle malattie genetiche con
sede in Messico,
dove negli anni si prodigò per creare
coltivazioni resistenti alle condizioni climatiche avverse dei Paesi del Terzo
Mondo, attraverso le modificazioni geniche e la creazione di colture
resistenti. Egli incrociò varietà diverse di frumento per ottenerne di
nuove che fossero resistenti al clima mesoamericano, avessero ottima resa e non
crescessero troppo in altezza per poi piegarsi, il cosiddetto "grano
nano". In Messico riuscì a far raggiungere, pochi anni dopo il suo arrivo,
l'autosufficienza alimentare grazie ai suoi metodi. Dopo il Messico sperimentò
i suoi metodi in India, Pakistan, poi in Egitto e in molti altri Paesi
dell'Africa e dell'Asia. Cominciò così la Rivoluzione alimentare, o
"Rivoluzione Verde", che trova in Borlaug il proprio fondatore.
Per il suo impegno
nella lotta contro la fame nel mondo, ottenne il riconoscimento del Premio
Nobel per la Pace nel 1970.
Nel 1986 fondò il
World Food Prize, riconoscimento diretto alle personalità impegnate nella lotta
contro la fame nel mondo.
È morto nella sua
casa di Dallas in Texas il 12 settembre 2009, dopo una lunga lotta contro il
cancro.
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