sabato 2 maggio 2015

LA RIVOLUZIONE VERDE




LA RIVOLUZIONE VERDE
La rivoluzione verde è nata a seguito dei risultati raggiunti dall'ingegneria genetica nei laboratori del Messico, delle Filippine (Los Banios) e degli Stati Uniti, dove vennero create nuove sementi altamente produttive di riso, grano, mais.
Tale processo di innovazione delle tecniche agrarie iniziò in Messico nel 1944, ad opera dello scienziato statunitense Norman Borlaug (Premio Nobel per la pace nel 1970), con l'obiettivo di selezionare nuove varietà in grado di soddisfare le crescenti richieste alimentari e ridurre le aree a rischio di carestia.
Le nuove sementi associate a tecnologie agricole innovative, alla razionalizzazione delle irrigazioni e all'aumento dei fertilizzanti e dei pesticidi hanno prodotto una grande crescita delle produzioni agricole ed una trasformazione dei paesaggi agrari. Nei Paesi in via di sviluppo questo massiccio incremento di tecnologie ha portato all'inseguimento del modello di sviluppo occidentale a scapito delle peculiarità locali e delle esigenze delle piccole aziende agricole.
La rivoluzione verde ha introdotto grandi cambiamenti in un mondo dove la maggior parte delle persone dipende ancora dall'agricoltura per la sopravvivenza. Il risultato di queste tecniche è stato l'incoraggiamento di un'agricoltura di vasta scala ai danni dei piccoli agricoltori, che non erano capaci di competere con l'alta efficienza delle sementi della rivoluzione verde. I risultati sono stati spostamenti di massa, urbanizzazione e povertà crescente presso questi contadini, e la perdita della loro terra a vantaggio di grandi aziende agricole, che sono molto più abili nella gestione delle imprese legate all'effettiva applicazione delle tecniche della rivoluzione verde. Una voce critica della rivoluzione verde è quella della scrittrice e attivista indiana Vandana Shiva.


Cosa si intende per rivoluzione verde?
Per rivoluzione verde si intende un cambiamento avvenuto in agricoltura che ha portato, in questo settore, una serie di trasformazioni talmente radicali ed innovative da poter parlare di una vera e propria rivoluzione.



Come iniziò la rivoluzione verde?
La rivoluzione verde iniziò nel 1944 in Messico dove, negli istituti di ricerca, vennero incrociate due specie di cereali.

Quali trasformazioni portò la rivoluzione verde?
Tra le trasformazioni portate dalla rivoluzione verde la prima è stata l'impiego di selezioni delle specie vegetali e di ibridi (cioè incroci)

Accanto a tale innovazione ne troviamo delle altre, ovvero:
  • la forte meccanizzazione;
  • l'impiego di concimi chimici con lo scopo di aumentare la fertilità dei suoli;
  • l'impiego dei fitofarmaci per combattere le malattie che colpiscono le piante;
  • l'uso di tecniche di irrigazione innovative;
  • lo scambio di colture tra i continenti.

Quale fu l'obiettivo principale della rivoluzione verde?

L'obiettivo principale della rivoluzione verde fu quello di aumentare la produzione mondiale di derrate alimentari in modo da rappresentare una soluzione al problema della fame nel mondo.
L'obiettivo perseguito dalla rivoluzione verde è stato raggiunto?
L'obiettivo perseguito della rivoluzione verde è stato solo in parte ottenuto. 
In molti Paesi si è assistito ad un considerevole incremento della produzione di derrate alimentari dovuto sia ad un incremento delle rese che alla possibilità di avere più raccolti all'anno.
Ad esempio, in India, tra il 1967 e il 1979, quindi nell'arco di 12 anni, la produzione complessiva è più che triplicata.
In altri Paesi, i buoni risultati ottenuti attraverso l'impiego di specie ibride sono stati vanificati dall'aumento della popolazione. 

La rivoluzione verde ha portato solo benefici?
La rivoluzione verde non ha portato solamente benefici, ma anche alcuni problemi.
In primo luogo i problemi ambientali dovuti soprattutto all'uso di grandi quantitativi di prodotti chimici.
L'impiego massiccio di fertilizzanti e di antiparassitari e di una irrigazione abbondante ha portato, spesso, a modificare le caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari che, di frequente, hanno un minor valore nutritivo rispetto alle specie usate in precedenza.
A ciò va aggiunto che le monocolture hanno sostituito coltivazioni più varie incidendo anche sulle diete di molte popolazioni che sono diventate meno diversificate e più povere.






Norman Borlaug - (Cresco, 25 marzo 1914 – Dallas, 12 settembre 2009) è stato un agronomo e ambientalista statunitense, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 1970, definito il padre della Rivoluzione verde.
Cresciuto nella fattoria di famiglia a Cresco, piccolo paese dell'Iowa, compì gli studi nella sua città natale, per poi portare a termine un Dottorato di ricerca in Patologia vegetale all'Università del Minnesota, nel 1942.
Dal 1942 al 1944 divenne ricercatore della DuPont, incentrando i suoi studi sui battericidi e sui fungicidi.
Nel 1944 divenne responsabile del centro di ricerche delle malattie genetiche con sede in Messico, dove negli anni si prodigò per creare coltivazioni resistenti alle condizioni climatiche avverse dei Paesi del Terzo Mondo, attraverso le modificazioni geniche e la creazione di colture resistenti. Egli incrociò varietà diverse di frumento per ottenerne di nuove che fossero resistenti al clima mesoamericano, avessero ottima resa e non crescessero troppo in altezza per poi piegarsi, il cosiddetto "grano nano". In Messico riuscì a far raggiungere, pochi anni dopo il suo arrivo, l'autosufficienza alimentare grazie ai suoi metodi. Dopo il Messico sperimentò i suoi metodi in India, Pakistan, poi in Egitto e in molti altri Paesi dell'Africa e dell'Asia. Cominciò così la Rivoluzione alimentare, o "Rivoluzione Verde", che trova in Borlaug il proprio fondatore.
Per il suo impegno nella lotta contro la fame nel mondo, ottenne il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace nel 1970.
Nel 1986 fondò il World Food Prize, riconoscimento diretto alle personalità impegnate nella lotta contro la fame nel mondo.
È morto nella sua casa di Dallas in Texas il 12 settembre 2009, dopo una lunga lotta contro il cancro.

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